martedì 14 agosto 2018

Molestie e abusi sessuali

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Negli ultimi giorni mi sono trovata a riflettere su un tema molto delicato: la violenza sessuale (nella sua accezione più ampia).
Qualche anno fa mi è capitato di subire minacce da parte di una persona che conoscevo. Questa esperienza per me è stata traumatica. Il solo pensiero che qualcuno potesse abusare di me mi aveva sconvolta, spaventata, scottata nel profondo. Ho ripensato, poi, a quando ho seguito un corso di formazione a Napoli durato sei mesi dal titolo “Caregiver”, rivolto a chi fosse interessato ad assistere anziani con Alzheimer o con demenza senile. Ad un certo punto del corso una psicoterapeuta ci fece fare un esercizio che coinvolgeva tutti. L’esercizio consisteva nel chiudere gli occhi e abbracciare una persona. Tutte le coppie erano state formate dalla psicoterapeuta che teneva il corso. Subito dopo la formazione delle coppie, una donna di circa 70 anni che era lì per capire come assistere il marito malato, chiese di essere esonerata dall’esercizio perché all’età di 11 anni era stata violentata e non riusciva ad avere nessun tipo di contatto fisico con un uomo eccetto che con suo marito. Erano passati 60 anni e forse più, e quella ferita era ancora aperta. È stata una scena che non dimenticherò mai e a cui penso spesso quando si parla di questo tema.
Penso a me e quanto è un trauma ripensare a quella triste vicenda e a quanta paura mi fa ancora. E ripenso a quella donna e a tutte le vittime che come lei hanno subito violenze fisiche e psicologiche e so che a confronto un evento drammatico come quello di una violenza sessuale è inimmaginabile. Credo che sia uno dei dolori più grandi al mondo, difficile da superare. Un dolore che cambia per sempre l’esistenza di una persona e che solo chi ha provato può capire.
Queste esperienze orribili sembrano così lontane dalla nostra realtà. Sembrano cose che accadono solo nei film o che al massimo si sentono al tg, ma le percepiamo sempre come un qualcosa di lontano da noi. Purtroppo non è così. Probabilmente tutti conosciamo una vittima di stupro, ma pochi di noi lo sanno; perché parlare di esperienze brutte fa male, perché denunciare non è facile, perché chi ha fatto del male a volte è una persona conosciuta o addirittura un parente. Quanto può essere devastante quest’ultimo caso? Un sentimento contrastante di amore-odio verso una persona in cui si riponeva fiducia e che poi ci ha tradito. Come si può superare tutto questo? A chi bisogna rivolgersi?

L’aspetto legale
Articolo 609 bis Codice penale
(R.D. 19 ottobre 1930, n.1398)
(1) Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità (2) costringe taluno a compiere o subire atti sessuali (3) è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.
Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali (4):
1) abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto (5);
2) traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona (6).
Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi (7).
(1) Il presente articolo è stato aggiunto dalla l. 15 febbraio 1996, n. 66.
(2) Viene considerato presupposto necessario di tale delitto che l'atto sessuale sia associato al costringimento del soggetto passivo che può aversi tramite violenza fisica sulla persona o sulle cose, minaccia, intesa come violenza morale, e abuso di autorità, tanto di pubblica autorità (ad es. nei confronti di un soggetto detenuto), tanto di autorità privata (ad es. tra datore di lavoro e lavoratore).
(3) Si tratta di atti espressione di un appetito o di un desiderio sessuale, che quindi riguardano zone erogene differenti, idonei al contempo ad invadere la sfera sessuale del soggetto passivo mediante costringimento. Vi rientrano dunque diverse tipologie di atti, dal momento che il legislatore ha adottato una definizione onnicomprensiva, sostitutiva di quella vigente in precedenza e che era incentrata sulla distinzione tra congiunzione carnale (intesa come qualsiasi forma di compenetrazione corporale che consenta il coito o un equivalente abnorme di esso), ed atti di libidine violenti (intesi come ogni forma di contatto corporeo diversa dalla penetrazione, che, per le modalità con cui si svolge, costituisca inequivoca manifestazione di ebbrezza sessuale).
(4) Il comma secondo comprende due ipotesi di violenza sessuale mediante induzione cioè posta in essere non mediante azione diretta sulla persona offesa, ma secondo modalità specificamente descritte idonee a suggestionare la volontà della vittima, che sostituiscono l'abrogato delitto di violenza carnale presunta ex rat. 519, comma secondo.
(5) La condizione di inferiorità deve sussistere al momento dell'atto sessuale e si riferisce non solo alla condizione di minorazione o deficienza dovuta a patologie organiche o funzionali, ma anche alla situazione di carenze affettive e familiari.
(6) Il riferimento non è tanto alla sostituzione fisica quanto alla falsa attribuzione di generalità, status, qualifica e qualità personali (come ad esempio nel caso di soggetto che si finge medico).
(7) È circostanza attenuante ad effetto speciale ex art. 63 che ricorre quando, con riferimento ai mezzi, alle modalità, alle circostanze dell'azione, si ritiene che la libertà personale o sessuale della vittima sia stata compressa in maniera meno grave.

Uno dei primi passi è sicuramente quello di andare da un avvocato per capire quali possono essere le soluzioni legali a questi tragici eventi.

L’aspetto psicologico
La violenza sessuale ha indubbiamente delle ripercussioni a livello psicologico e gli effetti più diffusi sono generalmente: ansia, stress, paura, senso di colpa, vergogna, depressione, disturbo da stress post traumatico e tentativi di suicidio[1].

L’aspetto emotivo
Si parla di violenza sessuale, di tutte le definizioni e differenze con lo stupro, le molestie e l’abuso; di tutte le leggi e gli articoli di riferimento e le relative conseguenze penali; di tutte le teorie psicologiche sulle cause che spingono gli aggressori e le conseguenze sulle vittime. Il problema è che non si tratta di definizioni, teorie, probabilità o statistiche. Si tratta di persone, di bambine e di bambini, di donne e, suona strano, ma anche di uomini che hanno subito grandi torture. E anche se all’apparenza stanno bene ovviamente non è così; anche se ci sono persone che con la loro presenza e il loro affetto sostengono le vittime di queste violenze purtroppo non è abbastanza.  
Un percorso psicologico è fondamentale per scavare a fondo e cercare il modo di accettare, superare e continuare a vivere con serenità.
Un percorso legale è una strada da percorrere se si vuole provare a salvare future vittime.





[1] http://www.stateofmind.it/2017/02/effetti-dello-stupro-vittime/

mercoledì 29 novembre 2017

Scrivere una tesi di laurea: le varie opzioni

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Uno dei momenti peggiori della vita di uno studente universitario è quando arriva il momento di scrivere la tesi di laurea. Non sempre si studia durante il proprio percorso formativo come svolgere questo lavoro e spesso capita di sentirsi allo sbaraglio, al punto di pensare di voler mollare tutto.
La sensazione di panico che assale il laureando è molto comune e le reazioni sono infinite:
  •           Copiare da internet: non sapendo da dove cominciare alcuni studenti hanno la brillante idea di scaricare tesi trovate su internet senza neanche sprecarsi a cambiare il titolo della tesi, facilitando il compito del docente che nella migliore delle ipotesi può fare un richiamo (e in questo caso ce la si cava con una ramanzina) e nella peggiore può far scattare una denuncia per plagio, poiché copiare per intero un lavoro già pubblicato da un’altra persona e attribuirsene il merito è reato.
  •         Scrivere a caso: una delle soluzioni che troppo spesso viene adottata è quella di scrivere a caso tutto quello che si trova sull’argomento in questione senza un filo logico, un inizio, un obiettivo, ecc. svolgendo in questo modo un lavoro disordinato e tutt’altro che innovativo e originale.
  •          Consultare internet: i pro e i contro della ricerca in internet sono sempre gli stessi: “la fonte è affidabile?”, “l’informazione che sto leggendo è completa e totalmente esatta?”.
  •          Chiedere consiglio ad amici, parenti e conoscenti: al termine del proprio percorso di studi (e forse anche prima) si realizza che l’esperienza universitaria è soggettiva, quindi anche se si chiede consiglio a qualcuno che si è già laureato (anche con lo stesso docente) si riceveranno i consigli e le opinioni più disparate (che posso comunque risultare utili).
  •         Affidarsi a dei professionisti: se si parte da un voto non molto alto o se si ha una bella media e si desidera essere all’altezza delle aspettative la soluzione migliore è quella di affidarsi a formatori affidabili e professionisti che sappiano indirizzare il futuro laureato verso le scelte migliori e accompagnarlo passo per passo in questo cammino all’apparenza oscuro, tortuoso e infinito.


La nostra associazione offre servizi di consulenza tesi on line quindi può seguire studenti da tutta Italia.
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venerdì 13 ottobre 2017

Speak, Habla, Parle, Spricht! Esperti di traduzioni per le tue attività professionali e universitarie

Articolo scritto da Katia D'Angelo, esperta di traduzioni francese/italiano, italiano/francese
Oggi siamo parte di un’unica immensa società globalizzata. Possiamo essere connessi con tutto il mondo e condividere il nostro sapere. Per farlo c’è solo un modo: padroneggiare la torre di Babele, conoscere lingue e culture diverse e scoprire la bellezza e la meravigliosa possibilità di non sentirsi isolati, di far parte di un qualcosa di più grande.
È in questo contesto che la traduzione ci è di aiuto.
Ti interessa lo studio di altre lingue? Devi superare un esame di lingua? Vuoi rendere competitiva la tua tesi di laurea inserendo testi in lingue straniere o renderla fruibile per una platea più vasta e hai bisogno di tradurla? Per i tuoi studi, le tue ricerche, il tuo lavoro hai bisogno di traduzioni letterarie o di articoli scientifici? Vuoi essere concorrenziale in ambito lavorativo con un curriculum vitae che possa esaltare le tue qualità anche in altri stati? Vuoi lanciare la tua impresa a livello internazionale? Hai bisogno di intrattenere relazioni internazionali con clienti tramite e-mail o altri tipi di corrispondenze? Hai bisogno di pubblicizzare un prodotto in altre lingue? Vuoi mettere in rete il tuo blog, il tuo sito web, la tua pagina facebook, e comunicarlo in altre lingue? Hai bisogno di tradurre volantini, manifesti, dépliant, locandine per essere competitivo sul mercato? Lavori in ambito turistico e hai bisogno di fornire informazioni storiche e culturali di un luogo a turisti stranieri? Fornisci attività ludiche e vuoi scoprire un metodo adatto per insegnare i primi elementi di lingua straniera ai piccoli?
Hai bisogno di un traduttore: una figura professionale che sappia capire le tue esigenze e trovare la strada giusta per metterti in comunicazione con il mondo. Non si tratta di semplice traduzione, bensì di padroneggiare al meglio le strategie comunicative affinché la comunicazione sia efficace.
Effettuiamo traduzioni in inglese, francese, spagnolo, tedesco.

            Dunque, che aspetti? Non dirlo a pochi. Resta connesso. Dillo al mondo. Dillo in lingue!

Presso la nostra sede ogni tipo di traduzione e consulenza. Per maggiori informazioni contattare in privato
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mercoledì 11 ottobre 2017

Lo Psicologo è un’opportunità, un’opportunità di ripartire

Dott.ssa Battiloro Mariagiulia
Non tutti sanno che i nostri amici, il nostro parrucchiere e la nostra estetista non sono capaci di aiutarci nei veri problemi della vita, eppure noi ci rivolgiamo a loro per qualsiasi dilemma. La verità è che non tutti ammettiamo di aver bisogno di un aiuto, e ancor di più dell’aiuto dello psicologo. Oltre a qualche studente di psicologia e qualche appassionato dell’argomento, il resto della popolazione non crede nei “POTERI” dello psicologo e vede questi professionisti come inutili e inaffidabili. Proprio per questo abbiamo pensato ad un seminario per accrescere la conoscenza sul ruolo dello psicologo e dell’importanza che può avere nella vita di ogni persona. Infatti durante le due ore d’incontro, non solo si parlerà delle tecniche utilizzate dallo psicologo per l’ascolto e la cura, ma anche di pregiudizi, luoghi comuni e stereotipi che ormai aleggiano sulla figura di questi professionisti. Lo scopo principale di tale seminario è di rendere più chiaro a tutti il lavoro che lo psicologo svolge e di quanto possa essere utile non solo a coloro che hanno una qualsiasi patologia psichica, ma anche per chi semplicemente affronta un periodo difficile. Durante queste ore sarà possibile formulare alcune domande e qualsiasi genere di intervento per rendere l’incontro dinamico e interattivo, diversamente sarà possibile esporre i propri dubbi alla fine del seminario. Chiariremo la figura dello psicologo, la sua formazione e chi può farlo. Inoltre spiegheremo la sostanziale differenza tra una psicoterapia e una consulenza. Ancora parleremo della differenza tra lo psicologo e un semplice conoscente affrontando il tema degli stereotipi e dei pregiudizi che caratterizzano tale professione. Infine lasceremo ampio spazio a dubbi e domande di qualsiasi genere. Rivolgersi ad uno psicologo può cambiarti la vita.

Presso la nostra associazione sono disponibili consulenze psicologiche.
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mercoledì 4 ottobre 2017

Doposcuola per dsa e supporto genitoriale a Portici (NA)

Dott.ssa Anna Pesce
Il doposcuola accompagna i ragazzi con DSA durante tutto l'anno scolastico e pone l'obiettivo di supportare i ragazzi in un percorso verso l'autonomia nello studio e nell'acquisizione di competenze. Le attività proposte hanno nello specifico l'obiettivo di:

    favorire un percorso verso l'autonomia nell'apprendimento attraverso (computer, software didattici, tabelle, mappe concettuali, sintesi vocale ecc)
    favorire metodologie basate sui diversi stili di apprendimento adeguate alle peculiarità del singolo bambino/ragazzo.
    Migliorare la strategia di studio e la gestione delle situazioni di difficoltà.
    Favorire la motivazione e l'autostima di sé.
    Instaurare un buon clima di gruppo per favorire il confronto e lo scambio di informazioni ed emozioni tra ragazzi che hanno un vissuto simile in modo da comprendere che “ci sono altri come me”.

A chi è rivolto:
    Bambini/e e ragazzi/e della scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado
    Genitori per attività di informazione e di supporto

Quando:


    Su appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 17:00.
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Da 150 a 3000 followers in pochi giorni: la moda del momento

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Da poco ho finito di cimentarmi in un esperimento sociologico per osservare i riscontri pratici della “realtà” virtuale.
7 miliardi di persone e 21 miliardi di profili instagram…c’è qualcosa che non quadra. Perché una singola persona ha tre profili instagram personali? C’è gente che vende followers? Ma soprattutto, c’è gente che ne compra?
Sono tutti alla ricerca di questa popolarità in fin dei conti fittizia. Le “fashionblogger” locali cercano disperatamente di mostrarsi più che possono per accrescere il numero di seguaci, ma osservando con attenzione questi profili ho fatto scoperte interessanti. All’incirca la metà dei followers è costituita da contatti in disuso (come attività commerciali che hanno dichiarato fallimento e non hanno disattivato l’account) e contatti falsi (alcuni dei quali creati proprio per “autoseguirsi” ed incrementare il numero di seguaci). Infiniti account di animali domestici (perché?); e ancora contatti porno e/o comunque gestiti palesemente da preadolescenti e adolescenti.
Anche le ragazze che potrebbero essere considerate meno attraenti per la società hanno un numero abbastanza elevato di seguaci, molti dei quali sono consulenti di bellezza, centri benessere, nutrizionisti, palestre e via discorrendo.
Anche se poche ci sono state critiche riguardo i contenuti del contatto dell’associazione. Ho motivato la scelta di mettere mie foto perché sono la Presidente dell’associazione (e anche perché i soci attualmente iscritti desiderano pubblicare solo le foto delle riunioni e degli eventi) ed essendo instagram un social riguardante immagini e foto non c’è nulla di male, anche perché per le nostre attività e i nostri articoli abbiamo la pagina facebook e il blog.
Alla base basta mettere un po’ di like per farsi notare e farsi seguire, quindi questa “popolarità” non ha nulla a che vedere con bellezza, sensualità, o capacità di pubblicare contenuti interessanti.
Perché la scelta di accrescere il numero di followers? Ovviamente per far conoscere l’associazione al pubblico di giovani adulti residenti sul territorio italiano. E per fortuna sta funzionando. Grazie a tutti i nostri seguaci.
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martedì 3 ottobre 2017

Le radici della violenza di genere

Dott.ssa Francesca Ruocco
In una lettera inviata il 10 ottobre del 2007 al quotidiano “la Repubblica”, Rita Levi Montalcini affermava:
 […] le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale della società.
Si tratta di una colonna vertebrale su cui gravano pesanti e, spesso, oltraggiosi, offensivi, pericolosi carichi, frutto di una millenaria cultura fondata sulla differenza di genere, ossia la differenza tra uomo e donna discendente, principalmente, dall’idea dell’inferiorità della donna rispetto all’uomo. Quando, sulla base di tale differenza, vengono perpetrate, da parte dell’uomo, azioni che conducono o possono condurre a sofferenza fisica o psichica della donna, si configura la violenza di genere. Tale tipologia di violenza, fino alla sua estremizzazione che può culminare nell’omicidio della donna stessa, poggia su basi culturali ancora fortemente radicate nella società di tipo patriarcale. Dunque, è la componente culturale a rendere il fenomeno della violenza contro le donne difficile da estirpare perché la cultura, nel senso antropologico del termine, - ossia l’insieme delle pratiche sociali, politiche, economiche, religiose, artistiche e scientifiche che caratterizzano la vita di una determinata società - è per definizione frutto di sedimentazione di comportamenti e credenze che vanno a consolidarsi nel tempo. Pertanto, cambiare la cultura, la mentalità di una determinata società richiede precise azioni di sensibilizzazione al fine di smantellare gli stereotipi e divulgare modelli di comportamento positivi. Anche la normativa posta a tutela della donna, elaborata sia in ambito nazionale che internazionale, può risultare efficace e provvedere alla effettiva protezione e assistenza della donna solo se affiancata da azioni di prevenzione capaci di sradicare, come anzidetto, la matrice culturale della violenza di genere. Di fatti, una legislazione idonea ed adeguatamente applicata ai casi è necessaria per contrastare la violenza perpetrata contro le donne, tuttavia non risulta sufficiente laddove non viga l’idea dell’assoluto rispetto dell’individuo, indipendentemente dalla sua provenienza e/o appartenenza. Dunque, al fine di combattere un fenomeno tanto diffuso quanto taciuto, come è la violenza di genere, risulta essenziale la sua piena e completa comprensione che implica un’approfondita analisi delle varie tipologie di atti violenti che ricadono sotto la medesima definizione, degli ambiti in cui la violenza può verificarsi, nonché dei dati ufficiali utili anche per individuare caratteristiche di autori e vittime.
In conclusione, l’opera di contrasto al drammatico fenomeno della violenza di genere, affinché possa essere concreta, effettiva, reale dovrebbe incardinarsi su due binari: uno per così dire normativo, fondato sull’elaborazione di una legislazione chiara, lineare, di facile applicazione; l’altro, definibile culturale perché improntato al rinnovamento e allo smantellamento di quegli stereotipi che vedono le donne e gli uomini imbrigliati in ruoli predeterminati che in un’ottica evolutiva risultano anacronistici, finanche dannosi.

Ad oggi, i progressi fatti e i risultati raggiunti nell’ambito di ciò che è stato definito binario normativo sono soddisfacenti, seppure restano ancora zone d’ombra da regolare. Lo stesso, purtroppo, non si può affermare per il cd. binario culturale, nell’ambito del quale le azioni intraprese dalla società civile, organizzata in associazioni, risultano fondamentali anche se deboli perché scarsamente supportate dalle esigue e, talvolta, inidonee azioni istituzionali.

Per chi fosse interessato ad approfondire la tematica è possibile prenotare un seminario di formazione tenuto dalla Dottoressa Ruocco. Per maggiori informazioni scrivere a: associazioneeducazioneformazione@yahoo.it


martedì 8 agosto 2017

Esame di abilitazione Assistente Sociale


                    Dott. Mario Montella


Ø  Superare l'esame di stato per riuscire ad ottenere l'abilitazione in ambito
sociale non è semplice, ma con noi si può!!

Attraverso una metodologia di studio accurata, preparazione dei docenti e applicazione al corso tesa al raggiungimento dell'obiettivo, tutto questo grazie al team-work, punto di forza della nostra associazione.

Propositi ed evoluzione del corso:


-L'assistente sociale: profilo professionale e codice deontologico
-Legislazione sociale: sistema integrato dei servizi sociali e interventi socio-assistenziali, sistema di finanziamento, interventi socio-assistenziali
-La tutela sociale del lavoro nell'ordinamento italiano, psicologia del lavoro, mediazione tra domanda e offerta di lavoro, interventi di politica attiva del lavoro, interventi a sostegno del reddito, assicurazioni sociali, assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali
-Vigilanza in materia di legislazione sociale
-Servizi ed interventi socio-sanitari
-Nozioni di diritto costituzionale
-Nozioni di diritto amministrativo, ordinamento degli enti locali e pubblico impiego
-Nozioni di diritto civile e di diritto penale
-Metodi e tecniche del servizio sociale
-Servizio sociale, organizzazione dei servizi e ruolo dell'assistente sociale nelle istituzioni
-Ruolo di assistente sociale specialista
-Come funziona l'esame di stato
-Quesiti a risposta multipla/aperta
-Esempi di elaborati e progetti di intervento


CONSULENZA TESI DI LAUREA – PREPARAZIONE ESAMI UNIVERSITARI – TUTORAGGIO STUDIO PER CONCORSI, TEST D’INGRESSO E ABILITAZIONE ASSISTENTE SOCIALE
E-mail: associazioneeducazioneformazione@yahoo.it
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martedì 1 agosto 2017

Formadores caminantes: mi nueva aventura en Barcelona

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Reservar un vuelo de ida no es facil, pero algunas veces hay que hacer deciciones valientes si queremos mejorar, si queremos crecer. Después de sólo dos años de actividad nuestra Associación “Educazione e Formazione” (Sede: Portici –NA) es bastante conocida a nivel nacional, entonces he decidido de seguir un curso de postgrado en Barcelona y de ofrecer algunos de nostros servicios también en el extranjero. Es una apuesta dificil pero vale la pena intentarlo ya que los cotejos hasta a ahora han sido más que positivos, pero no es sólo por esto que he prendido esta decisión. Soy una fuerte defensora de la formación continua y fueron años que busqué la posibilidad de formarme en otro País, para hacer una nueva experiencia, para enriquecer mi curriculum, para ampliar mis conocimientos, para estudiar en una Universidad a la vanguardia.
El perfeccionamento profesional demasiado a menudo es infravalorado, pero si no se sigue estudiando y investigndo, se sigue utilizar metodologías y técnicas que se ponen superadas, y esto no sólo en ámbito didáctico y pedagógico, también médico, psicológico, estético, judicial, culinario… podría continuar al infinito.
La formación continua debería ser el fulcro central de cada realidad laboral, porque los verdaderos recursos de una empresa o una organización son las personas y lo he probado sobre mi piel. Si nuestra associación está creciendo, quiero dar la gracias a las personas que trabajan dentro de ella. Tengo que agradecer todos los  socios que se didican alma y cuerpo para difundir la cultura de la formación continua y para dar apoyo a los necesidados.
Reservar un vuelo de ida no es facil, pero a lo mejor reservaré de ello otro para volver, porque he dejado un trozo de corazón que quiero retomarme.
Hasta luego!

LECCIONES DE ITALIANO CON PROFESORA MADRELINGUA
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Formatori erranti: la mia nuova avventura a Barcellona

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Prenotare un volo di sola andata non è facile, ma a volte bisogna fare scelte coraggiose se si vuole migliorare, se si vuole crescere. Dopo solo due anni di attività la nostra Associazione “Educazione e Formazione” (Sede: Portici –NA) è abbastanza conosciuta a livello nazionale, quindi ho deciso di seguire un corso di specializzazione a Barcellona e di offrire alcuni dei nostri servizi anche all’estero. È una scommessa difficile ma vale la pena tentare visto che i riscontri fino ad ora sono stati più che positivi, ma non è solo per questo che ho preso questa decisione. Sono una forte sostenitrice della formazione continua ed erano anni che cercavo la possibilità di formarmi in un altro Paese, per fare una nuova esperienza, per arricchire il mio curriculum, per ampliare le mie conoscenze, per studiare in un’Università all’avanguardia.
L’aggiornamento professionale troppo spesso viene sottovalutato, ma se non si continua a studiare e ricercare si continua ad utilizzare metodologie e tecniche che poi diventano superate, e questo non solo in ambito didattico e pedagogico, ma anche medico, psicologico, estetico, giudiziario, culinario…si potrebbe continuare all’infinito.
La formazione continua dovrebbe essere il fulcro centrale di ogni realtà lavorativa poiché le vere risorse di un’azienda o di un’organizzazione sono le persone e l’ho provato sulla mia pelle. Se la nostra associazione sta crescendo è grazie alle persone che collaborano all’interno di essa affinchè ciò sia possibile. Devo ringraziare tutti i soci che si dedicano anima e corpo per diffondere la cultura della formazione continua e per dare supporto a chi ne ha bisogno.
Prenotare un volo di sola andata non è facile, ma magari ne prenoterò un altro per tornare, perché ho lasciato un pezzo di cuore che voglio riprendermi.
Hasta luego!

CONSULENZA TESI DI LAUREA – PREPARAZIONE ESAMI UNIVERSITARI – TUTORAGGIO STUDIO PER CONCORSI, TEST D’INGRESSO E ABILITAZIONE ASSISTENTE SOCIALE
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venerdì 7 luglio 2017

Cercasi docenti e formatori per la sede di Portici (NA)

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
L'Associazione "Educazione e Formazione" ricerca docenti e formatori laureati in:
Scienze dell'Educazione
Scienze della Formazione Primaria
Scienze del servizio sociale
Scienze e tecniche psicologiche
Scienze Pedagogiche
Scienze della Comunicazione
Sociologia
Filosofia
Antropologia
Psicologia

inviare curriculum a: associazioneeducazioneformazione@yahoo.it
https://www.facebook.com/Associazione-Educazione-e-Formazione-1554579444829278/


giovedì 6 luglio 2017

Quali esami integrativi scegliere per il concorso scuola 2018?

Dott.ssa Mosca Veronica
Il decreto legislativo n. 59/2017, attuativo della legge n. 107/2015, ha modificato il sistema di formazione e reclutamento del personale docente nella scuola secondaria di I e II grado.
  • i settori scientifico-disciplinari all’interno dei  quali sono acquisiti i 24 CFU/CFA;
  • gli obiettivi formativi;
  • in che modo  conseguire i  crediti in forma extra-curricolare o curricolare per chi ancora non avesse conseguito la laurea.


Secondo questo decreto, per diventare docenti nella scuola secondaria, è necessario seguire il seguente iter: laurea; concorso; percorso FIT, superato il quale si accede al ruolo.
Per la partecipazione al concorso, oltre alla laurea, è previsto un altro requisito come si evince: all’articolo 5 del decreto:
24 crediti formativi universitari  o  accademici,  di  seguito denominati CFU/CFA, acquisiti  in  forma  curricolare,  aggiuntiva  o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e  nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il  possesso di almeno sei crediti in ciascuno di almeno tre dei seguenti  quattro ambiti  disciplinari:  pedagogia,  pedagogia  speciale  e   didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e  tecnologie didattiche. ”.
Attenzione! Il Miur però ancora non ha stabilito i codici dei Settori Scientifico Disciplinari ( SSD) a cui si dovrà fare riferimento per la scelta degli esami.
Il Miur emanerà a breve un decreto che stabilirà:


Gli ambiti tra cui necessariamente si dovrà scegliere sono i seguenti:
·        pedagogia, 
·        pedagogia  speciale  e   didattica dell’inclusione;
·        psicologia;
·        antropologia;
·        metodologie e  tecnologie didattiche
Di seguito proponiamo il link per scaricare il decreto legislativo 59/2017
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=HPNxX+UfRtIHlqjm--K2+A__.ntc-as4-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-05-16&atto.codiceRedazionale=17G00067&elenco30giorni=false
L’associazione “Educazione e Formazione” con sede a Portici (NA) tra i vari servizi formativi già attivi da due anni si è messa in moto per offrire servizi di consulenza e tutoraggio riguardo il concorso scuola 2018. Quali esami scegliere? Quale Università? Come strutturare lo studio di materie che non si sono mai studiate? Un team di esperti nella formazione continua è a disposizione di tutti i professionisti, laureati e futuri docenti che necessitano del 24 crediti formativi in ambito pedagogico (pedagogia, didattica, sociologia, antropologia, ecc.). formatori esperti e dinamici sono pronti per servizi di consulenza e percorsi di tutoraggio sul territorio napoletano. Per maggiori informazioni contattare in privato.

RECAPITI
Cell: 3314632971

martedì 4 luglio 2017

Concorso Scuola 2018

Dott.ssa Laura Loffredo
Dopo mesi in cui  si è continuato incessantemente a parlare di riforma della “buona scuola”, in quest’ultimo semestre il grande tormentone sembra essere diventato il “concorso del 2018” per l’immissione in ruolo nella scuola secondaria.
Volendo tralasciare tanto la sfera politica, quanto quella più specificatamente legata ai sindacati, in quanto ente di formazione no- profit, ci interessa sottolineare l’importanza  che riveste la stessa soprattutto nell’ambito dell’istituzione scolastica in quanto ente preposto alla formazione delle generazioni future.
Il Miur, con decreto legislativo n.59/2017, sancisce di fatto l’abolizione del TFA quale iter per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, introducendo il FIT, previo superamento di un concorso. Quest’ultimo prevede come requisiti d’accesso la laurea magistrale, la certificazione B2 per la lingua straniera, nonché un attestato sul possesso di conoscenze informatiche. Il concorso è, dunque, aperto a tutti i docenti, abilitati e non i quali, successivamente saranno chiamati a sostenere il FIT, ovvero il diploma di specializzazione per l’insegnamento, con durata triennale, di cui due anni di tirocinio, retribuiti con una remunerazione pari ad 1/3 degli emolumenti attualmente spettanti a un docente neoassunto o a un supplente annuale.
L’aspetto maggiormente polemizzato è stato  l’introduzione dell’obbligatorietà del possesso di 24 crediti formativi nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il possesso di sei crediti in almeno tre di quattro ambiti disciplinari, ovvero pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche.
Per quanto possa sembrare paradossale che un laureato sia obbligato a conseguire i crediti formativi in oggetto, noi siamo fermamente convinti della loro utilità, poiché rappresentano le fondamenta di qualsivoglia attività formativa: tecniche d’insegnamento, di gestione d’aula, capacità di progettazione, organizzazione, implementazione e monitoraggio dei processi di apprendimento sono da considerarsi i cardini di una formazione di qualità, costruita sul discente e per il discente considerato nella sua totalità.
Per certi versi, benchè con modalità differenti, sembra essere ritornati indietro di più di vent’anni, quando per l’immissione in ruolo era sufficiente sostenere il concorso a cattedra, composto dal classico tema d’italiano ed una prova orale. Cambiano dunque, sostanzialmente le prove concorsuali: tre prove di cui due scritte e una orale. Delle prove scritte la prima verte su una disciplina specifica afferente alla classe di concorso per cui si concorre e la seconda sui sopra citati crediti formativi in discipline pedagogiche e didattiche.
Fare formazione ed essere soggetti in continua formazione significa garantire un servizio di elevata qualità, volto alla promozione della persona, della cultura, della cittadinanza, del tessuto sociale e quindi crescita del Paese.
In merito alla questione concorso scuola 2018 la nostra associazione, con sede a Portici (NA) offre servizi di tutoraggio studio riguardo i 24 crediti formativi nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche (e non solo...).
Di seguito i contatti dell’associazione per ottenere maggiori informazioni.
cell: 331 463 2971
Facebook: Asociazione “Educazione e Formazione”
https://www.facebook.com/Associazione-Educazione-e-Formazione-1554579444829278/

lunedì 29 maggio 2017

L'importanza di avere (almeno) un hobby


Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Perchè è importante avere un hobby, un passatempo, una passione?  Perchè la necessità di educare alle passioni?
Spesso il bisogno di avere del tempo libero da impiegare in maniera costruttiva viene sottovalutato, lo si ritiene un qualcosa di faticoso o troppo impegnativo. Ci sono hobbies di varia natura: sportivi, culturali, artistici, rilassanti, ludici...
Cosa succede quando non si ha un hobby? Una persona che ha del tempo libero come lo occupa? Solitamente guardando la TV o stando sui social, per le attività di "natura ordinaria"; per l’attività di natura "straordinaria" si esce la sera, si va in discoteca, si beve. In entrambi i casi si vanno a costruire relazioni superficiali, si instaurano amicizie non importanti e si cercano prevalentemente partner occasionali con cui condividere una relazione non sentimentale ma solo legata al sesso. Perché succede questo? La questione di non avere un riferimento solido nella propria vita fa si che la persona che non ha un hobby tende a non formare la propria identità, a non crescere, cerca di scappare da  qualsiasi tipo di relazione o situazione importante perché il dolore di una perdita sarebbe insopportabile. 
Questo discorso vale per qualsiasi tipo di hobby, dal costruire un semplice puzzle alla forte dedizione per una disciplina artistica, poiché alla base c'è una paura inconscia verso un qualsiasi tipo di impegno e il conseguente fallimento. 
L'abitudine a non impegnarsi a costruire qualcosa e la circostanza di vivere col peso di non poter fare affidamento su niente e su nessuno spinge buona parte delle persone a percorrere la strada più semplice, a prendere la soluzione che sembra migliore: "non mi impegno così se non riesco non ci resto male".
I padroni della nostra vita siamo noi stessi. Siamo noi a decidere se crogiolarci perennemente nel dolore e vivere una vita piatta e priva di emozioni sane che si cerca di compensare con eccessi di insano divertimento o lavorare per vivere una vita felice.
Il problema è che per riuscire in una qualsiasi impresa ci vuole costanza e allenamento, che sia un esame universitario, un'attività sportiva, una relazione o gratificazioni lavorative. Per imparare ciò che sappiamo fare oggi abbiamo sbagliato milioni di volte, sin dalla prima infanzia: camminare, parlare, leggere, scrivere, e così via. Per imparare abbiamo dovuto sbagliare, inevitabilmente. D'altro canto ci sono cose che abbiamo sbagliato e non abbiamo mai imparato; come si fa dunque a distinguere quali attività possiamo assimilare e quali no? Quali sono gli hobbies che ci appartengono? Quali sono le relazioni su cui possiamo contare? Sembra banale ma si riassume tutto in una sola parola: provandoci!
Educatori, pedagogisti, genitori, insegnati, figure professionali legate all'ambito formativo, dovrebbero tutti porre maggiore attenzione alla necessità di sviluppare e coltivare passioni, non solo in ambito didattico e formale, anche se alla base deve esserci la volontà del diretto interessato a voler cambiare attivamente le proprie abitudini.
Io ci ho messo quasi trent'anni per capire qual è la mia valvola di sfogo, ciò che mi salva dalle situazioni di crisi: la danza e il mio gruppo. È molto più di un hobby. È passione. È famiglia. È impegno. È crescita, non solo artistica ma soprattutto personale. È allenamento alla vita.


domenica 28 maggio 2017

CONCORSO IMPARA, SCATTA E VINCI...metti a fuoco il tuo studio

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Invia un messaggio privato alla pagina con scritto CONCORSO e in allegato una foto o un selfie con la tua postazione di studio. Le foto verranno pubblicate sulla pagina. La foto che riceve più like entro il 30 Giugno alle ore 17.00 vince un seminario di formazione a scelta tra quelli proposti dall'Associazione (con sede a Portici - NA) con rilascio di attestato di partecipazione.
https://www.facebook.com/Associazione-Educazione-e-Formazione-1554579444829278/?pnref=story

lunedì 6 marzo 2017

Perché non tutti riescono a vedere la mia unicità?

Dott.ssa Di Rosa Maddalena
Siamo tutti uguali o siamo tutti unici?
Si scrivono e si leggono sempre le solite cose, le solite frasi fatte: sono diverso, sono unico, non troverai mai nessuno come me, gli uomini sono tutti uguali, le donne sono tutte uguali, i giovani d’oggi non hanno valori, i miei sono all’antica.
E ancora con commenti come “che mancanza di originalità”…
·         in vacanza vanno tutti sempre ai soliti posti…Ibiza, Formentera, Mykonos, Gallipoli, Amsterdam […]
·         vestite tutti allo stesso modo
·         vi tingete tutte i capelli di rosso
·         vi tingete tutte i capelli di biondo
·         vi tingete tutte i capelli blu
·         vi tingete tutte i capelli rosa
·         vi tingete tutte i capelli verdi
·         ascoltate tutti musica commerciale
·         state sempre a farvi selfie e a pubblicarli sui social
·         voi uomini pensate solo al sesso e al calcio
·         voi donne pensate solo a sposarvi ed avere figli
·         andate in discoteca tutti i sabati
·         non fate mai nulla di divertente
·         stasera si beve
·         che noia stare con la stessa persona per tanti anni
·         è una ragazza facile
·         tutti a fare i DJ
·         tutti a fare i PR
·         avete tutti gli stessi hobby
·         siete tutti falsi
·         amo il mio fidanzato
·         amo la mia fidanzata
·         adoro i miei amici
·         vi fate tutti gli stessi tatuaggi
·         non hai tatuaggi sei uno sfigato
·         mai una gioia
La lista potrebbe non avere mai fine.
Tornando dunque alla domanda: “Siamo tutti uguali o siamo tutti unici?” si potrebbe dire che in effetti siamo entrambe le cose. Siamo tutti uguali nel senso che siamo esseri umani che godono degli stessi diritti, almeno in teoria,  e dovremmo rispettare valori, idee e modi di fare diversi dai propri; siamo accomunati da un determinato contesto sociale e culturale ed è ovvio che ciò influisca sui nostri gusti e sui nostri modi di fare.
I sentimenti, le emozioni, i desideri, gli istinti non hanno sesso:  le donne e gli uomini provano, amore, odio, gelosia, risentimento, istinti sessuali, paura allo stesso modo.
Allo stesso tempo però siamo unici, perché la combinazione dei gusti, delle esperienze, dei modi di fare di una persona è qualcosa di unico che mai si ripeterà in un altro essere umano. Se siamo tutti unici perché non tutti riconoscono la nostra unicità? E perché riusciamo a vedere come uniche tutte le persone a cui siamo legati? Tendiamo ad innamorarci o ad avere come amici sia persone che ci somigliano sia persone a volte molto diverse da noi. Il motivo per cui siamo attratti da una persona nel senso più profondo del termine è un qualcosa di irrazionale; magari ci piace l’idea che ci siamo fatti di una persona, il suo modo di essere, il suo modo di fare, forse c’è una cosa in particolare che ci ha colpito, forse più cose, forse la semplicità. Spesso non sappiamo spiegarlo perché ci piacciono e vogliamo bene a determinate persone e ad altre no.
La nostra unicità risiede nella percezione e nell’idea che una persona ha di noi… è questo che ci rende speciali.
https://www.facebook.com/Associazione-Educazione-e-Formazione-1554579444829278/

domenica 5 febbraio 2017

Incontri di idee e compleanno dell'associazione (2 anni di attività)

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Un mix di creatività, voglia di fare e nuovi progetti.
In partenza tanti incontri tematici, momenti di relax e divertimento solo per voi: continuate a seguirci!




Come superare il test di Scienze della Formazione Primaria

Il 20 settembre 2023 ho sostenuto e superato il Concorso per l'ammissione alla facoltà di  Scienze della Formazione Primaria presso l...