Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Sono stata cresciuta in una famiglia in cui la beneficenza e
la solidarietà verso chi è meno fortunato di noi sono tra i valori più
importanti. Ho seguito l’esempio dei miei genitori e quando posso do sempre una
mano, nel mio piccolo, alla società.
Stamattina ripensavo a un’esperienza che ho vissuto lo
scorso anno. Io e un gruppo di ex amiche stavamo organizzando degli acquisti
per l’AIRFA, un’associazione che si occupa della ricerca di una malattia rara, l’anemia
di Fanconi. Avevamo organizzato diversi acquisti in passato presso questa
associazione perché nel gruppo c’era una nostra amica affetta da questa
malattia. Finchè era in vita c’era qualcuno che partecipava all’acquisto di
regali di natale i cui fondi andavano alla ricerca; quando poi venne a mancare
la mia amica quasi tutte si tirarono indietro.
Tra queste, una persona in particolare mi ha colpito, perchè
affermava di essere una grande credente; una credente che prega e che fa i
fioretti ogni anno nel mese di maggio. Una persona che non ha mai acquistato
nulla presso l’associazione e per tirarsi indietro definitivamente disse che
avrebbe provveduto lei da sola a fare una grande spesa.
Una persona che invece di fare beneficenza preferisce
comprare rossetti di sottomarca a 3€ ogni volta che entra un negozio di
cosmetica e vuole pulirsi la coscienza pregando e facendo fioretti è davvero
una brava credente? Non si dice che la mano che aiuta è più sacra della bocca
che prega? (o una cosa del genere).
Io non sono credente, non ho mai creduto in Dio; credo però
nei valori e nell’etica della religione cristiana, e credo che ci sia bisogno
di più amore, di più altruismo e meno egoismo, ogni volta che è possibile.
Invito, chi ha la possibilità, a sostenere l’associazione
AIRFA.
Sito dell’ AIRFA