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lunedì 9 ottobre 2023

Come superare il test di Scienze della Formazione Primaria

Il 20 settembre 2023 ho sostenuto e superato il Concorso per l'ammissione alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria presso l'università di Firenze. Come ho fatto? Ecco di seguito alcune dritte. 

Per arrivare a questo risultato mi sono stati utili tutti i gruppi social che sono stati creati, soprattutto per ciò che riguarda l'aspetto burocratico.

Una volta organizzati e gestiti gli aspetti amministrativi e organizzativi la cosa più importante è senza dubbio organizzare lo studio tenendo conto della formazione di base da cui si parte. Premetto che ho una laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche e una laurea Magistrale in Lettere Moderne; risulta quindi evidente che la mia preparazione di base è diversa da quella di una ragazza di 18 anni diplomata pochi mesi fa. Ogni persona ha un proprio percorso di studi, esperienze e conoscenze diverse, per cui non si può delegare sempre tutto semplicemente all'utilizzo di un buon manuale teorico o alla simulazione dei test di anni precedenti; anzi è importante investire su se stessi e studiare da testi universitari gli argomenti che sono presenti nel test.

Per programmare lo studio è necessario avere chiaro quali sono le materie d'esame e come sono suddivide nel test, quindi è bene sincerarsi cosa sia previsto dal bando. Il bando di quest'anno prevedeva la seguente suddivisione:

a) Competenza linguistica e ragionamento logico (40 quesiti)

b) Cultura letteraria, storico-sociale e geografica (20 quesiti)

c) Cultura matematico-scientifica (20 quesiti).

Molta importanza viene data alla competenza linguistica e al ragionamento logico soprattutto (ma non solo) attraverso quesiti di grammatica e brani con lettura e comprensione. Se si hanno delle difficoltà su questo settore è bene allenarsi con esercizi di grammatica e leggendo e approfondendo testi della letteratura classica internazionale. 

Per il settore cultura letteraria e storico-geografica vale lo stesso discorso. Approfondire argomenti attraverso testi dedicati. Per la cultura letteraria il programma di solito va dal Medioevo agli autori del Novecento. Per le domande di storia bisogna controllare l'università a quali sistemi esterni si affida e quindi qual è il programma di riferimento; per l'Università di Firenze, per esempio, il programma di storia inizia dal Congresso di Vienna (1815) in poi. Per il programma di geografia è bene approfondire particolarmente la conoscenza del territorio italiano ed europeo, prestando attenzione a: capitali, regioni, laghi, fiumi, monti.

La cultura matematico-scientifica è quella che solitamente procura più problemi ed è sicuramente più impegnativa dal momento che oltre alla teoria da studiare bisogna anche capire e saper applicare esercizi; personalmente per questo tipo di settore mi sono aiutata molto con lezioni gratuite su Youtube, visto che non è il mio settore di appartenenza, ma se si ha abbastanza tempo a disposizione si possono acquistare e studiare testi delle materie scientifiche per avere una conoscenza di base ben solida, in particolare: matematica, biologia, chimica, fisica.

Alcune persone nei nei gruppi hanno condiviso la loro esperienza negativa nell'affrontare il test più volte e nel non riuscire a superarlo pur avendo studiato. Ciò può essere dato, molto probabilmente, dal non aver individuato il giusto metodo di studio per arrivare ad un apprendimento che resti e che non svanisca dopo un po' di tempo. 

Per quanto mi riguarda non ho dovuto studiare molto perchè la mia formazione di base e la mia professione di formatrice e tutor di studenti universitari mi hanno aiutato ad avere una cultura generale abbastanza ampia, quindi, ribadisco, prima di iniziare a programmare lo studio bisogna analizzare la propria situazione di partenza.

Spero che questo breve articolo ti possa aver dato spunto per trovare il tuo metodo di studio. 

Per consulenze online e per preparazioni  il costo è di 10€ l'ora. Per info scrivere a dirosa.maddalena@yahoo.it





martedì 26 settembre 2023

Omissione educativa: il dramma della scuola italiana

 Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Sono diversi anni che lavoro come Pedagogista nelle scuole statali attraverso bandi comunali affidati alle cooperative e noto con molto dispiacere che la scuola italiana (o almeno la realtà dei Sud Italia) invece di progredire sta regredendo. In particolare per il modo in cui NON si gestiscono i minori a rischio. Dai tempi in cui andavo all''Università si è sempre parlato di "Intervento educativo" ma ultimamente c'è una generale tendenza a non intervenire da un punto di vista educativo. Si lavora molto per mostrare di aver sviluppato alcune strategie didattiche utili basate sui principi dell'attivismo, prime tra tutte le recite scolastiche, ma guai a proporre un intervento educativo per cercare di dare una possibilità ad un minore a rischio.

John Dewey, il padre dell'attivismo, nella sua opera Il mio credo pedagogico, all'articolo II denominato Cos'è la scuola scrive:

"La scuola è prima di tutto un'istituzione sociale. Essendo l'educazione un processo sociale, la scuola è semplicemente quella forma di vita di comunità in cui sono concentrati tutti i mezzi che serviranno più efficacemente a rendere il fanciullo partecipe dei beni ereditati dalla specie e a far uso dei suoi poteri per finalità sociali; l'educazione è perciò un processo di vita e non una preparazione a un vivere futuro. [...] Spetta alla scuola di approfondire e di estendere il suo senso dei valori". 

La scuola degli anni '20 del 2000 non è d'accordo col pensiero di Dewey. Se non si interviene va tutto bene, è meglio omettere un qualsiasi tipo di intervento per mantenere alta l'apparenza della scuola, una scuola che non fallisce e che riesce in tutto.

L'omissione educativa non è un danno solo per il minore a rischio, che viene privato di un futuro migliore, ma anche per la società che soffrirà per un adulto che ha perso la strada perchè nessuno gliel'ha mai mostrata.




sabato 13 maggio 2023

T3 = TERRITORIO, TRADIZIONE e TECNOLOGIA

 Prof. Vincenzo Illibato

«Per insegnare bisogna emozionare.

Molti però ancora credono che se ti diverti non impari».

Maria Tecla Artemisia Montessori

 

È a questo aforisma della nota educatrice che ho sempre fatto riferimento per svolgere al meglio il mio percorso educativo con ruolo di docente.

Un riferimento che nel tempo ho integrato e personalizzato, adattandolo alle diverse esigenze dei discenti incontrati negli anni.

 

In modo complementare, mi sono avvalso del modello educativo binazionale EducreandoÓ, impiegandolo ad integrazione delle diverse strategie educative adoperate, soprattutto quando ho rivestito il ruolo di docente di sostegno, poiché il modello EducreandoÓ basato sull’ educazione emozionale, esce dai rigidi schemi accademici, favorendo in tal modo l’inclusione nei contesti con difficoltà.

 

Il modello prevede quindi un’interazione continua con il discente, con conseguente feedback. L’azione di ritorno, ovviamente con tempi diversi da discente a discente, rientra quasi sempre in uno schema di sensazioni ed emozioni positive e, nel caso non dovessero essere tali in prima risposta, è compito del docente convogliare le emozioni di difficoltà o di sofferenza, in risposte positive.

 

La linea di condotta, ovvero il comandamento da considerarsi dogma della prássia emotiva deve essere:

·        Emozionare;

·        Sapersi emozionare;

·        Saper fare emozionare.

 

Molte volte, basta veramente poco perché un discente viva un’emozione positiva, attraverso una realizzazione didattica che accresca l’autostima, di fronte ad un esercizio grammaticale o un problema di matematica che fino a poco prima, anziché far nutrire il discente di emozioni positive, generava frustrazione.

 

Gli obiettivi intrinsechi raggiunti sono:

·        Collaborazione con i colleghi di cattedra;

·        Condivisione delle buone prassi;

·        Diffusione del modello.

 

Due obiettivi su tre (i primi due – n.d.c.s.) sono pienamente raggiunti. Il rapporto con i colleghi di cattedra va a migliorare anche perché permette un confronto tra colleghi durante l’operatività in tempo reale, a differenza dei confronti postumi, molto spesso condotti sulla base di ricordi e/o episodi appuntati in agenda.

La condivisione delle buone prassi viene da sé, perché se appare sin da subito ed in modo lampante che una strategia didattica–educativa funziona, migliorando anche il lavoro del docente, viene ovvio che è meglio adottarla.

 

La diffusione del modello ha invece ancora qualche lentezza nell’affermarsi, molto spesso dovuto all’incertezza e alla diffidenza di alcuni docenti, nell’adottare un nuovo modello educativo che chiederebbe ore di lavoro tolte a metodi già affermati; anche perché paghiamo lo scotto generazionale della formazione educativa di una classe docente poco incline a nuove strategie pedagogiche come:

  • Outdoor Education
  •      Learning by Doing
  •      Flipped Classroom
  •       Cooperative Learning
  •        Interdisciplinarity

 

Gli obiettivi raggiunti con gli alunni, si semplificano nella sequenza:



Il lavoro didattico–educativo svolto e adattato al modello EducreandoÓ presentato presso la scuola I.C.1 “Giulio Rodinò” di Ercolano (NA) per l’anno scolastico 2022/2023, ha per titolo: «T3 = TERRITORIO, TRADIZIONE e TECNOLOGIAÓ ».

 


Si è data importanza alla valorizzazione del territorio, conservando la tradizione e le esperienze pedagogiche pregresse, non sostituendole, ma incrementandole con la tecnologia, mediante l’uso di ausili e mezzi informatici e telematici.

Presentazione PDF al seguente Link



giovedì 30 marzo 2023

Come superare gli esami in poco tempo e con ottimi risultati - Metodologia dello studio

 Dott.ssa Maddalena di Rosa 

💚Laureata in Scienze Pedagogiche con 110 e lode

💚Laureata in Lettere con 110 e lode

Spesso i luoghi comuni ci danno convinzioni sbagliate. Non sempre (anzi, quasi mai) per ottenere ottimi risultati bisogna studiare più tempo possibile. 

Per arrivare ad un apprendimento più rapido ma soprattutto duraturo, ciò che occorre ad uno studente è un buon metodo di studio! Saper organizzare tempi e materiali (e tanto altro) a volte può sembrare un'inutile perdita di tempo, ma in realtà avviene l'esatto contrario. 

Una buona gestione e organizzazione rendono agevole e duraturo il lavoro di studio, lavoro che tornerà utile anche in futuro per competenze e conoscenze professionali o anche per lo studio approfondito per partecipare ai concorsi pubblici

Per informazioni sul tutoraggio sul metodo di studio per esami universitari scrivere a dirosa.maddalena@yahoo.it




mercoledì 7 dicembre 2022

Seconda Laurea con 110 e lode (di nuovo): ecco il mio segreto

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Una prima laurea un Scienze Pedagogiche con 110 e lode, due master, un'infinità di corsi di formazione e aggiornamento e adesso anche una seconda laurea in Linguistica moderna, ancora una volta con 110 e lode. Come è possibile conseguire tutti questi titoli lavorando anche a scuola?  Non occorre un'intelligenza sopra la media o credere a chissà quali strategie 'magiche' che si leggono in rete. Nel mio percorso di studi è stata fondamentale la mia formazione come Pedagogista che mi ha permesso di apprendere e far apprendere il metodo di studio (un intero esame era dedicato solo a questo). Ottimi risultati e nei tempi previsti dalle Università. 

Sono importanti la gestione e organizzazione del tempo, soprattutto per chi lavora, ma le strategie metodologiche sono diverse e non alla portata di chiunque, quindi è meglio diffidare da chi propone una sola soluzione come la migliore di tutte e chiedere informazioni ad un professionista. 

Il segreto è che non c'è un segreto, ma una scienza che studia come ottimizzare i processi di apprendimento.

Vuoi una consulenza privata per capire il percorso da fare per apprendere il 'tuo' metodo di studio? Scrivi a dirosa.maddalena@yahoo.it



mercoledì 16 novembre 2022

Caregiver: assistere la persona affetta da demenza

 Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Prendersi cura di una persona affetta da demenza è un impegno molto delicato; questa persona viene spesso indicata con termine Caregiver. Spesso  si tratta di un familiare stretto e gestire la stanchezza e lo stress causati da questa condizione è molto faticoso.

Anche se si è mossi dalle migliori intenzioni non è sufficiente affidarsi al buon senso o lasciarsi guidare dall'affetto; è indispensabile una formazione specifica che sia utile a migliorare la qualità della vita della persona affetta da demenza e alle persone che la circondano.

In particolare sono 5 i punti più importanti da conoscere:

1. Cos'è la malattia e cosa comporta;

2. La comunicazione con il malato;

3. Il ruolo della famiglia;

4. I servizi pubblici e privati;

5. Aspetti assistenziali e giuridici.

Per essere preparati in qualità di familiari, o di professionisti che intendono lavorare in questo campo, è indispensabile informarsi e formarsi costantemente.

E' possibile seguire un corso introduttivo all'argomento.

Per info scrivere a dirosa.maddalena@yahoo.it




domenica 4 aprile 2021

Condivisione di BUONE PRASSI in ambito educativo e didattico

Condivisione delle BUONE PRATICHE in ambito educativo e didattico

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Come è noto a tutti i professionisti del nostro settore, la consuetudine della condivisione delle buone prassi è uno degli aspetti più importanti per migliorarsi da un unto di vista personale e professionale. 

Nel mese di febbraio del 2021 è nato uno spazio che permette l’incontro tra professionisti e gli studenti universitari che desiderano acquisire nuove competenze.

Gli incontri online cominceranno il 20 aprile 2021 

Vuoi mettere a disposizione le tue conoscenze e la tua esperienza? Per maggiori informazioni scrivi all’indirizzo e-mail dirosa.maddalena@yahoo.it



lunedì 5 ottobre 2020

Attrezzatura per blogger

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Oggi sempre più persone, per lavoro o per hobby, decidono di diventare blogger di vario tipo, servendosi di diversi strumenti per farsi conoscere e far conoscere gli argomenti che trattano. Oltre gli strumenti più comuni per essere un blogger ce ne sono altri meno conosciuti ma molto comodi o che comunque è simpatico avere.

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mercoledì 27 maggio 2020

Le caratteristiche della comunicazione di questo secolo

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

"Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare"
Bruno Munari

Questa citazione racchiude l'essenza del nostro secolo; tutti, soprattutto i più giovani, sentono l'esigenza di arrivare a una determinata informazione nel modo più semplice e veloce possibile... ma chi è davvero in grado di comunicare in questo modo? Spesso ci si imbatte in professionisti che si dilungano eccessivamente in una spiegazione o che comunque, oltre a poter sintetizzare, potrebbero semplificare ulteriormente.
Quali sono le caratteristiche della comunicazione di questo secolo? Sintesi, Semplicità, Immediatezza, Concretezza.


sabato 9 maggio 2020

Il blog sulla formazione affiliato con Amazon

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

La passione e la dedizione per il proprio lavoro ripagano sempre. Visto l'alto numero di visite ai miei canali (blog e social) sono entrata nel programma di affiliazione di Amazon... ma cosa vuol dire? Da oggi le mie recensioni e i miei consigli saranno correlati di link di Amazon con un codice interno che mi identifica. Acquistando da questo link riceverò sul mio conto una percentuale sull'acquisto (il prezzo di acquisto resta lo stesso per il cliente, è Amazon che semplicemente mi riconosce una percentuale per indirizzare i miei followers verso il suo sito). 

La percentuale di guadagno varia in base alla categoria di prodotto, e inoltre rientreranno nel guadagno non solo i prodotti del link che posto, ma anche l'intero ordine che l'utente effettua grazie al link sui miei canali.

Sicuramente non è e, probabilmente, non sarà mai la mia fonte di guadagno principale, ma resta comunque per me una soddisfazione rientrare nel programma di affiliazione di un'azienda così importante.




mercoledì 6 maggio 2020

La ruota pedagogica: il post metodo

(Traduzione) Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Apriamo questo articolo osservando il seguente grafico, la ruota della pedagogia secondo il professor B. Kumaravadivelu:

I raggi rappresentano le 10 macrobilità dell'insegnamento e dell'apprendimento e cercano di aiutare l'insegnate ad orientare la sua pratica sull'asse dei condizionamenti (possibilità, praticabilità e particolarità) che consentiranno al docente di sviluppare le proprie procedure in funzione del contesto specifico.

La traduzione delle 10 strategie dell'insegnante potrebbe essere:
1. Promuovere l'autonomia degli alunni;
2. Promuovere la consapevolezza linguistica;
3. Attivare la scoperta o l'apprendimento intuitivo;
4. Contestualizzare l'input linguistico;
5. Integrare le competenze linguistiche;
6. Garantire la rilevanza sociale
7. Aumentare la consapevolezza culturale;
8. Massimizzare le opportunità di apprendimento;
9. Ridurre al minimo gli sbilanciamenti percettivi;
10. Facilitare l'interazione negoziata, partecipativa e significativa.

Queste le parole di Kuramadivelu, nell'era post-metodo; intendiamo dire che non c'è un solo modo di fare le cose. Il termine presenta una nuova visione dell'insegnamento incentrata sull'auto-osservazione in classe. È il professore che sta elaborando (dice Ernesto Martín Peris) le teorie sulle pratiche di insegnamento e di apprendimento più efficaci nella loro realtà. Così i programmi di formazione (corsi, master…) devono servire a questo scopo, cioè, avvicinare la teoria alla pratica per formare insegnanti riflessivi, critici e creativi.

In questo contesto didattico, dice Lourdes Miguel, la grammatica è una parte dell'insegnamento dell'apprendimento e quindi la sua concezione o credenze devono essere coerenti con l'approccio metodologico adottato. Qual è l'approccio in questo momento in cui ci troviamo?

Tale approccio dovrebbe:

  • tener conto delle esigenze degli alunni e dei loro stili di apprendimento;
  • promuovere l'interazione comunicativa e l'ambiente collaborativo;
  • sviluppare l'autonomia e le strategie di apprendimento;
  • offrire un input ricco;
  • concepire la riflessione linguistica come un elemento che favorisce l'apprendimento.

Quindi le attività che portiamo in classe per la presentazione dei contenuti devono andare dal significato alla forma e includere tecniche di attenzione e riflessione della grammatica. Molti dei manuali esistenti sul mercato ci offrono molti esempi interessanti da analizzare e descrivere.

Tuttavia, per il conseguimento degli obiettivi e l'apprendimento dei contenuti che abilitano lo studente a svolgere un compito comunicativo, la sequenza didattica deve anche disporre di un altro tipo di attività che addestri gli studenti e dia loro l'opportunità di creare e produrre.

Questi compiti devono essere coerenti con l'approccio con cui abbiamo iniziato questo articolo. Le pratiche linguistiche devono:

  • offrire un ambiente di apprendimento motivante;
  • l'attenzione è rivolta sia alla forma (aspetti più formali) che al significato (aspetti più comunicativi); 
  • contemplare intelligenze multiple e diversi stili di apprendimento;
  • presentare sfide realistiche;
  • essere significativi;
  • rafforzare l'interazione e la collaborazione;
  • promuovere l'affettività e il cameratismo tra i suoi membri.


Da tempo, insegnanti e studenti si sono uniti per trasformare le loro classi in luoghi di apprendimento dove gli aspetti cognitivi e affettivi sono trattati in modo indissociabile. Le aule sono testimoni di esempi di attività con questi scopi, quindi vorremmo approfittare di questo articolo per incoraggiare a condividere queste attività dove lo studente diventa il protagonista della classe ed è in grado di creare, non solo la lingua, ma anche la teoria linguistica.








Fonte: https://formacionele.com/postmetodo-rueda-pedagogia-ensenanza-espanol/

mercoledì 29 aprile 2020

Il coraggio di scrivere: come gli scrittori superano la paura

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Titolo originale The Courage to Write. How writers transcend fear.

L'autore del libro, Ralph Keyes, un autore che insegna a scrivere da più di trent'anni, afferma che l'ansia di scrivere è sentita dagli scrittori di ogni livello, soprattutto quando hanno il coraggio di fare del loro meglio.

Egli descrive la sequenza di "punti di coraggio" attraverso cui tutti gli scrittori devono passare, dalla sfida di identificare un progetto utile per la miscela di orgoglio e panico che sentono quando si esamina un libro o un articolo appena pubblicato.

Keyes offre anche dettagli su come sradicare il timore della "performance pubblica" e del giudizio della famiglia e degli amici, fare il miglior uso di laboratori di scrittori e conferenze e gestire la critica delle opere in corso.

Sono presenti, inoltre, commenti di molti scrittori di successo su come hanno trasceso le loro paure per produrre grandi opere.

Argomenti centrali del testo:
1. Scrivere come atto di coraggio
2. I punti del coraggio
3. Tutti vedranno attraverso me?
4. Il diavolo nel calamaio
5. Affinando la paura
6. Mettere la paura a lavoro
7. Scrivere mettendosi a nudo
8. Un piccolo aiuto dagli amici
9. Lo scrittore coraggioso

https://amzn.to/2LasEwt



mercoledì 22 aprile 2020

Le 10 biblioteche più belle del mondo


1. Biblioteca Trinity college, Dublino



2. Real Gabinete Português de Leitura, Rio de Janeiro


3. Biblioteca di legge Iowa State Capitol


4. Biblioteca Nazionale di Francia, Richelieu, Parigi


5. Biblioteca Admont, Austria


6. La biblioteca della ex Abbazia medievale di Rolduc a Kerkrade, in Olanda, fondata nel 1104. Oggi è un Seminario Cattolico e un Centro Conferenze. 



7. Biblioteca George Peabody, Baltimora



8. Biblioteca comunale a Monaco di Baviera



9. Biblioteca Austrian National, Vienna



10. Biblioteca Klementinum, Praga


giovedì 16 aprile 2020

Origine Musulmana della quarantena

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Lo sapevi che il medico musulmano Ibn Sina o Avicena (980-1037) è stato tra i primi a sospettare che alcune malattie siano trasmesse attraverso microrganismo?

Per evitare la diffusione, ha proposto l'isolamento dei malati per 40 giorni e questo metodo lo chiamò al arba’niya che in arabo significa "i quaranta".

Come si sa attraverso dati storici, commercianti provenienti da Venezia (Italia) hanno sentito parlare di questo metodo di successo e lo hanno portato in Italia dove lo chiamarono "quarantena".

E anche se Ibn Sina ha dato questa forma al metodo, il concetto di isolamento in sè è un insegnamento del profeta Muhammad che ha passato ai suoi seguaci attraverso questo noto hadiz raccolto da Imam Bujari:

' Se scoprite che un'epidemia sta devastando un'area, non andare lì, e se scoprite che una regione in cui ti trovi è colpita da un'epidemia, non abbandonatela '.




Fonte: https://www.facebook.com/ceaatidiomayculturaarabe/photos/a.1820939238204927/2376715059294006/?type=3&theater

martedì 7 aprile 2020

I primissimi 10 passi da fare per creare un blog


Dott.ssa Maddalena Di Rosa

1. Decidi se creare un blog fa per te e se sì quale sarà lo scopo che il blog avrà per te: promuoverai la tua professione o sarà un hobby?

2. Trova la tua passione: ognuno di noi ha svariati interessi…bisogna scegliere quello che per noi è più importante.

3.Decidi il nome del blog: non è un’operazione banale. In base agli argomenti da trattare bisogna capire per prima cosa se scegliere un nome generico o uno specifico.

4. Crea il blog. I siti più consigliati sono blogger e wordpress: io personalmente uso blogger dal 2014 e mi trovo molto bene.

5. Cura il tema e l’aspetto grafico: al contrario di quello che si dice l’apparenza conta.

6. Presentati: fai sapere ai tuoi lettori chi sei e di cosa scriverai.

7. Inserisci i recapiti: potrai essere contattato per suggerimenti sugli argomenti da scrivere o addirittura ricevere proposte di collaborazione.

8. Scrivi il tuo primo post.

9. Sii presente su tutti i social che puoi per promuovere il tuo blog: scrivere argomenti interessanti non basta per farsi conoscere; è necessario condividere il proprio blog sui diversi canali.

10. Pianifica sempre i contenuti del mese seguente per avere tutto il materiale pronto o comunque facilmente reperibile per quando dovrai pubblicarlo.



venerdì 3 aprile 2020

Cosa si intende per didattica a distanza: nota prot. 388 del 17 marzo 2020

Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a un “ambiente di apprendimento”, per quanto inconsueto nella percezione e nell'esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta.
Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme
digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla
didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il
docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali: tutto ciò è didattica a distanza.
Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.
La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali. E’ ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”.

In allegato il testo completo



venerdì 27 marzo 2020

Cosa fare della nostra rabbia

Dott.ssa Maddalena Di Rosa


Quante volte ci capita di essere estremamente arrabbiati per vari motivi? Troppe. E quante volte siamo in grado di gestire la rabbia? La cosa peggiore che possa succedere in questo caso è avere qualcuno vicino che ti dica ‹‹calmati››. La calma viene dopo, bisogna prima far emergere la nostra ira, non reprimerla; reprimere le emozioni è dannoso. Quale potrebbe essere la cosa giusta da fare in certe occasioni? Facciamo un esempio.

Supponiamo che una ex del tuo ragazzo lo contatti inviandogli messaggi piuttosto espliciti. Quale potrebbe essere una reazione comprensibile? Aspettarla sotto casa e picchiarla? Sarebbe sicuramente molto appagante e liberatorio, ma non varrebbe la pena avere problemi con la legge per così poco. Quale potrebbe essere quindi una valida alternativa? Io personalmente quando sono molto arrabbiata faccio 20 minuti di corsa sul tappeto e 3 serie da 20 di addominali (il numero di esercizi e il tempo dedicato ad essi varia a seconda dell’evento che mi ha causato rabbia). Risultato: scarico l’adrenalina, mi tengo in forma, mi tengo lontana dai problemi. 

Questo è solo un esempio banale che spero sia utile a rispondere a una domanda molto importante. Cosa ci permette di scaricare la rabbia? Dipingere, suonare, ballare, cantare, leggere, scrivere, ascoltare musica, guardare serie tv… Non importa. L’importante è trovare il nostro personale (anche unico a volte) modo di sfogare e se può essere sia utile che producente meglio ancora.


giovedì 26 marzo 2020

"Mi privarono della primavera, ma io ero fiorito ugualmente"

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Dal Libro Rosso di Carl Gustav Jung

"Capitano, il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto. Potete parlarci voi?" "Cosa vi turba, ragazzo? Non avete abbastanza cibo? Non dormite abbastanza?" "Non è questo, Capitano, non sopporto di non poter scendere a terra, di non poter abbracciare i miei cari". "E se vi facessero scendere e foste contagioso, sopportereste la colpa di infettare qualcuno che non può reggere la malattia?" "Non me lo perdonerei mai, anche se per me l'hanno inventata questa peste!" "Può darsi, ma se così non fosse?" "Ho capito quel che volete dire, ma mi sento privato della libertà, Capitano, mi hanno privato di qualcosa". "E voi privatevi di ancor più cose, ragazzo". "Mi prendete in giro?" "Affatto... Se vi fate privare di qualcosa senza rispondere adeguatamente avete perso". "Quindi, secondo voi, se mi tolgono qualcosa, per vincere devo togliermene altre da solo?" "Certo. Io lo feci nella quarantena di sette anni fa". "E di cosa vi privaste?" "Dovevo attendere più di venti giorni sulla nave. Erano mesi che aspettavo di far porto e di godermi un po' di primavera a terra. Ci fu un'epidemia. A Port April ci vietarono di scendere. I primi giorni furono duri. Mi sentivo come voi. Poi iniziai a rispondere a quelle imposizioni non usando la logica. Sapevo che dopo ventuno giorni di un comportamento si crea un'abitudine, e invece di lamentarmi e crearne di terribili, iniziai a comportarmi in modo diverso da tutti gli altri. Prima iniziai a riflettere su chi, di privazioni, ne ha molte e per tutti i giorni della sua miserabile vita, per entrare nella giusta ottica, poi mi adoperai per vincere.
Cominciai con il cibo. Mi imposi di mangiare la metà di quanto mangiassi normalmente, poi iniziai a selezionare dei cibi più facilmente digeribili, che non sovraccaricassero il mio corpo. Passai a nutrirmi di cibi che, per tradizione, contribuivano a far stare l'uomo in salute.

Il passo successivo fu di unire a questo una depurazione di malsani pensieri, di averne sempre di più elevati e nobili. Mi imposi di leggere almeno una pagina al giorno di un libro su un argomento che non conoscevo. Mi imposi di fare esercizi fisici sul ponte all'alba. Un vecchio indiano mi aveva detto,anni prima, che il corpo si potenzia trattenendo il respiro. Mi imposi di fare delle profonde respirazioni ogni mattina. Credo che i miei polmoni non abbiano mai raggiunto una tale forza. La sera era l'ora delle preghiere, l'ora di ringraziare una qualche entità che tutto regola, per non avermi dato il destino di avere privazioni serie per tutta la mia vita. Sempre l'indiano mi consigliò, anni prima, di prendere l'abitudine di immaginare della luce entrarmi dentro e rendermi più forte. Poteva funzionare anche per quei cari che mi erano lontani, e così, anche questa pratica, fece la comparsa in ogni giorno che passai sulla nave.
Invece di pensare a tutto ciò che non potevo fare, pensai a ciò che avrei fatto una volta sceso. Vedevo le scene ogni giorno, le vivevo intensamente e mi godevo l'attesa. Tutto ciò che si può avere subito non è mai interessante. L' attesa serve a sublimare il desiderio, a renderlo più potente.
Mi ero privato di cibi succulenti, di tante bottiglie di rum, di bestemmie ed imprecazioni da elencare davanti al resto dell'equipaggio. Mi ero privato di giocare a carte, di dormire molto, di oziare, di pensare solo a ciò di cui mi stavano privando".
"Come andò a finire, Capitano?" "Acquisii tutte quelle abitudini nuove, ragazzo. Mi fecero scendere dopo molto più tempo del previsto". "Vi privarono anche della primavera, ordunque?" "Sì, quell'anno mi privarono della primavera, e di tante altre cose, ma io ero fiorito ugualmente, mi ero portato la primavera dentro, e nessuno avrebbe potuto rubarmela più".



martedì 17 marzo 2020

10 libri da leggere sulla disabilità

In questo video mostro quali sono i testi che ritengo importanti da leggere per chi lavora con persone diversamente abili.

10 libri da leggere sulla disabilità


giovedì 12 marzo 2020

Coronavirus e tagli allo stipendio: la reazione di alcuni imprenditori ignobili

Dott.ssa Maddalena Di Rosa


L’emergenza Coronavirus ha scatenato gravi danni in tutto il pianeta, tra cui indubbiamente quelli economici. La cosa triste è che oltre le cause naturali che hanno contribuito al disastro globale di questo scenario si aggiungono anche quelle causate da coloro che definisco “esseri disumani”, perché di umano hanno solo l’aspetto.

Dipendenti che hanno un contratto a tempo indeterminato si vedono convocati nell’ufficio del capo per sentirsi dire che l’epidemia sta portando ritardi nei pagamenti e che l’orario di lavoro e di conseguenza lo stipendio devono essere dimezzati.

Ci vuole coraggio a comportarsi in questo modo soprattutto quando il capo dell’azienda è tutelato dal contratto e dalle cambiali che fa firmare ai clienti e che quindi sa che anche se c’è qualche ritardo il mese successivo recupererà tutto… Ci vuole coraggio a non pensare che quello stipendio che guadagnano i dipendenti è l’unica entrata di molte famiglie … Ci vuole davvero un gran coraggio a non prendere in considerazione che quelle persone si troveranno in grave difficoltà, perché nessuno dimezzerà loro il mutuo, le bollette, la spesa…

C’è bisogno di un vaccino per salvaguardare la nostra salute…
C’è bisogno di rispetto delle norme, ordinanze e leggi per far riaprire quanto prima tutte le attività commerciali…
… Ma, prima di ogni cosa, c’è un bisogno disperato di educare all’umanità, perché senza l’amore, senza il rispetto, senza la solidarietà verso il prossimo… siamo solo dei pezzi di carne vuoti che sopravvivono.



Come superare il test di Scienze della Formazione Primaria

Il 20 settembre 2023 ho sostenuto e superato il Concorso per l'ammissione alla facoltà di  Scienze della Formazione Primaria presso l...