mercoledì 6 maggio 2020

La ruota pedagogica: il post metodo

(Traduzione) Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Apriamo questo articolo osservando il seguente grafico, la ruota della pedagogia secondo il professor B. Kumaravadivelu:

I raggi rappresentano le 10 macrobilità dell'insegnamento e dell'apprendimento e cercano di aiutare l'insegnate ad orientare la sua pratica sull'asse dei condizionamenti (possibilità, praticabilità e particolarità) che consentiranno al docente di sviluppare le proprie procedure in funzione del contesto specifico.

La traduzione delle 10 strategie dell'insegnante potrebbe essere:
1. Promuovere l'autonomia degli alunni;
2. Promuovere la consapevolezza linguistica;
3. Attivare la scoperta o l'apprendimento intuitivo;
4. Contestualizzare l'input linguistico;
5. Integrare le competenze linguistiche;
6. Garantire la rilevanza sociale
7. Aumentare la consapevolezza culturale;
8. Massimizzare le opportunità di apprendimento;
9. Ridurre al minimo gli sbilanciamenti percettivi;
10. Facilitare l'interazione negoziata, partecipativa e significativa.

Queste le parole di Kuramadivelu, nell'era post-metodo; intendiamo dire che non c'è un solo modo di fare le cose. Il termine presenta una nuova visione dell'insegnamento incentrata sull'auto-osservazione in classe. È il professore che sta elaborando (dice Ernesto Martín Peris) le teorie sulle pratiche di insegnamento e di apprendimento più efficaci nella loro realtà. Così i programmi di formazione (corsi, master…) devono servire a questo scopo, cioè, avvicinare la teoria alla pratica per formare insegnanti riflessivi, critici e creativi.

In questo contesto didattico, dice Lourdes Miguel, la grammatica è una parte dell'insegnamento dell'apprendimento e quindi la sua concezione o credenze devono essere coerenti con l'approccio metodologico adottato. Qual è l'approccio in questo momento in cui ci troviamo?

Tale approccio dovrebbe:

  • tener conto delle esigenze degli alunni e dei loro stili di apprendimento;
  • promuovere l'interazione comunicativa e l'ambiente collaborativo;
  • sviluppare l'autonomia e le strategie di apprendimento;
  • offrire un input ricco;
  • concepire la riflessione linguistica come un elemento che favorisce l'apprendimento.

Quindi le attività che portiamo in classe per la presentazione dei contenuti devono andare dal significato alla forma e includere tecniche di attenzione e riflessione della grammatica. Molti dei manuali esistenti sul mercato ci offrono molti esempi interessanti da analizzare e descrivere.

Tuttavia, per il conseguimento degli obiettivi e l'apprendimento dei contenuti che abilitano lo studente a svolgere un compito comunicativo, la sequenza didattica deve anche disporre di un altro tipo di attività che addestri gli studenti e dia loro l'opportunità di creare e produrre.

Questi compiti devono essere coerenti con l'approccio con cui abbiamo iniziato questo articolo. Le pratiche linguistiche devono:

  • offrire un ambiente di apprendimento motivante;
  • l'attenzione è rivolta sia alla forma (aspetti più formali) che al significato (aspetti più comunicativi); 
  • contemplare intelligenze multiple e diversi stili di apprendimento;
  • presentare sfide realistiche;
  • essere significativi;
  • rafforzare l'interazione e la collaborazione;
  • promuovere l'affettività e il cameratismo tra i suoi membri.


Da tempo, insegnanti e studenti si sono uniti per trasformare le loro classi in luoghi di apprendimento dove gli aspetti cognitivi e affettivi sono trattati in modo indissociabile. Le aule sono testimoni di esempi di attività con questi scopi, quindi vorremmo approfittare di questo articolo per incoraggiare a condividere queste attività dove lo studente diventa il protagonista della classe ed è in grado di creare, non solo la lingua, ma anche la teoria linguistica.








Fonte: https://formacionele.com/postmetodo-rueda-pedagogia-ensenanza-espanol/

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