lunedì 29 maggio 2017

L'importanza di avere (almeno) un hobby


Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Perchè è importante avere un hobby, un passatempo, una passione?  Perchè la necessità di educare alle passioni?
Spesso il bisogno di avere del tempo libero da impiegare in maniera costruttiva viene sottovalutato, lo si ritiene un qualcosa di faticoso o troppo impegnativo. Ci sono hobbies di varia natura: sportivi, culturali, artistici, rilassanti, ludici...
Cosa succede quando non si ha un hobby? Una persona che ha del tempo libero come lo occupa? Solitamente guardando la TV o stando sui social, per le attività di "natura ordinaria"; per l’attività di natura "straordinaria" si esce la sera, si va in discoteca, si beve. In entrambi i casi si vanno a costruire relazioni superficiali, si instaurano amicizie non importanti e si cercano prevalentemente partner occasionali con cui condividere una relazione non sentimentale ma solo legata al sesso. Perché succede questo? La questione di non avere un riferimento solido nella propria vita fa si che la persona che non ha un hobby tende a non formare la propria identità, a non crescere, cerca di scappare da  qualsiasi tipo di relazione o situazione importante perché il dolore di una perdita sarebbe insopportabile. 
Questo discorso vale per qualsiasi tipo di hobby, dal costruire un semplice puzzle alla forte dedizione per una disciplina artistica, poiché alla base c'è una paura inconscia verso un qualsiasi tipo di impegno e il conseguente fallimento. 
L'abitudine a non impegnarsi a costruire qualcosa e la circostanza di vivere col peso di non poter fare affidamento su niente e su nessuno spinge buona parte delle persone a percorrere la strada più semplice, a prendere la soluzione che sembra migliore: "non mi impegno così se non riesco non ci resto male".
I padroni della nostra vita siamo noi stessi. Siamo noi a decidere se crogiolarci perennemente nel dolore e vivere una vita piatta e priva di emozioni sane che si cerca di compensare con eccessi di insano divertimento o lavorare per vivere una vita felice.
Il problema è che per riuscire in una qualsiasi impresa ci vuole costanza e allenamento, che sia un esame universitario, un'attività sportiva, una relazione o gratificazioni lavorative. Per imparare ciò che sappiamo fare oggi abbiamo sbagliato milioni di volte, sin dalla prima infanzia: camminare, parlare, leggere, scrivere, e così via. Per imparare abbiamo dovuto sbagliare, inevitabilmente. D'altro canto ci sono cose che abbiamo sbagliato e non abbiamo mai imparato; come si fa dunque a distinguere quali attività possiamo assimilare e quali no? Quali sono gli hobbies che ci appartengono? Quali sono le relazioni su cui possiamo contare? Sembra banale ma si riassume tutto in una sola parola: provandoci!
Educatori, pedagogisti, genitori, insegnati, figure professionali legate all'ambito formativo, dovrebbero tutti porre maggiore attenzione alla necessità di sviluppare e coltivare passioni, non solo in ambito didattico e formale, anche se alla base deve esserci la volontà del diretto interessato a voler cambiare attivamente le proprie abitudini.
Io ci ho messo quasi trent'anni per capire qual è la mia valvola di sfogo, ciò che mi salva dalle situazioni di crisi: la danza e il mio gruppo. È molto più di un hobby. È passione. È famiglia. È impegno. È crescita, non solo artistica ma soprattutto personale. È allenamento alla vita.


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