domenica 28 settembre 2014

Istruzione pubblica e privata nel mondo

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
La situazione in Italia riguardante le scuole pubbliche e private è nota a tutti. Diamo uno sguardo sul alcuni Paesi del resto del mondo.
In Austria l'esistenza delle scuole private è protetta dalla costituzione (la soppressione delle scuole private fu uno dei primi provvedimenti presi dal nuovo governo nazista). Il governo finanzia direttamente le scuole private in modo che queste risultino completamente gratuite per gli studenti.
In Belgio non esistono differenze di status giuridico tra scuola statale e scuola privata. Lo stato finanzia in egual misura tutte le scuole riconosciute. Gli studenti possono iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola, statale o privata che sia; lo stesso discorso vale per la Danimarca, la Svezia e i Paesi Bassi.
In Germania il diritto di creare scuole private è espressamente previsto dall'art. 7 della costituzione e non può essere sospeso neppure durante un eventuale stato di emergenza. I costituenti hanno così voluto prevenire nuovi provvedimenti di "allineamento" come quello attuato dal governo nazista nel 1935.
La costituzione non prevede direttamente il finanziamento delle scuole private ma lo stesso art. 7 proibisce qualsiasi forma di discriminazione o segregazione di studenti dovuta alle condizioni dei genitori; pertanto i singoli land finanziano direttamente le scuole private al fine di evitare che queste, per mantenersi, debbano richiedere rette alle famiglie degli alunni (nel sistema federale tedesco, il governo centrale esercita solo un'azione di controllo e di coordinamento mentre la gestione pratica avviene a livello regionale). Gli studenti in questo modo possono iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola privata, anche in una scuola religiosa che professa una religione diversa dallo studente stesso (es: uno studente musulmano può iscriversi liberamente e gratuitamente in una scuola cattolica, etc).
Nel Regno Unito le scuole private sono di due tipi, ben distinti l'uno dall'altro.
Le voluntary schools (letteralmente: scuole volontarie) sono scuole private parificate, che rispettano alcune linee guida dettate dallo stato e che sono finanziate dallo stato. Rientrano in questo gruppo anche le suole religiose. Tutti gli studenti possono iscriversi a una scuola volontaria liberamente e gratuitamente.
Generalmente chiamate scuole indipendenti (indipendent schools) per la loro libertà di operare al di fuori dei regolamenti governativi, le scuole private sono gradite da una significativa percentuale di genitori per il frequente raggiungimento di standard accademici superiori a quelli delle scuole statali e le maggiori opportunità in campi quali lo sport, il teatro e la musica. Molte scuole indipendenti sono riservate ai soli ragazzi o alle sole ragazze (benché questo stia diventando sempre meno comune), ed è motivo di interesse il fatto che queste scuole tendano a mostrare risultati migliori (in particolare nei collegi femminili) per i loro allievi nelle tabelle annuali per i risultati GCSE e A Level.
L'articolo 33 della Costituzione della Repubblica italiana stabilisce che «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.», per questo i costi dovrebbero essere sostenuti unicamente dagli studenti attraverso le rette scolastiche; i buoni scuola nel complesso costituiscono una spesa per lo stato e i finanziamenti diretti contraddicono la lettera dell'articolo.
D'altra parte, secondo l'art. 34 della Costituzione «La scuola è aperta a tutti», cosa che non è vera per le scuole private nelle quali i dirigenti possono decidere se accettare o no un'iscrizione; «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi» e questo viene reso loro possibile grazie alla gratuità di gran parte del percorso scolastico statale; inoltre «La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso» e che devono poter coprire tutte le esigenze degli studenti, senza essere assorbite da rette scolastiche per le scuole private, visto che gli studenti meritevoli dovrebbero poter studiare senza necessità di lavorare anche quando la famiglia non fosse in grado di mantenerli.
https://www.facebook.com/Associazione-Educazione-e-Formazione-1554579444829278/



giovedì 18 settembre 2014

Bullismo e Cyberbullismo

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Il bullismo rappresenta una chiara e diffusa forma di malessere sociale largamente presente nel contesto scolastico e non solo. Due sono le principali forme di bullismo: diretto e indiretto. Il bullismo diretto fisico consiste nel picchiare, dare calci, pugni, e così via; il bullismo diretto verbale implica il minacciare, offendere, prendere in giro; il bullismo di tipo indiretto gioca più sul piano psicologico, come l'esclusione dal gruppo di coetanei, l'isolamento, calunnie sul conto della vittima anche attraverso il mondo di internet (cyberbullismo). I protagonisti del fenomeno sono: il bullo, che sfrutta una posizione di superiorità per aggredire, insultare o deridere il compagno (bullo dominante), e il suo comportamento può essere rinforzato dai 'seguaci' che eseguono i suoi ordini. Dall'altro lato c'è la vittima che può essere passiva o provocatrice; ma bulli e vittime non sono gli unici protagonisti del fenomeno dal momento che un ruolo importante giocano gli spettatori i quali possono essere neutrali, incoraggiare il bullo o difendere la vittima. Riuscire a prevenire o comunque eliminare il bullismo a scuola non è semplice. Nel momento in cui viene identificato il bullo bisogna cercare di intervenire senza etichettarlo altrimenti si identificherà nel suo ruolo e sarà ancora più difficile fargli cambiare atteggiamento. Bisogna lavorare molto con tutti gli alunni dal momento che, come detto in precedenza, gli spettatori hanno un ruolo fondamentale, e sensibilizzarli per prendere le difese della vittima e rivolgersi agli adulti competenti sarebbe un grande passo anche per la prevenzione. Purtroppo vivendo in una cultura dove prevale l'autoaffermazione, il desiderio di arrivare per primi, in una cultura lontana dagli aspetti pro sociali del comportamento, vale la pena impegnarsi affinchè i ragazzi possano crescere in un clima di educazione affettiva.

Link Amazon
https://amzn.to/3bdMh1g

Bibliografia
Caravita S., L'alunno prepotente. Conoscere e contrastare il bullismo a scuola, La Scuola Editore, Brescia, 2004

venerdì 5 settembre 2014

Concorso educatore asilo nido: come prepararsi

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Spesso i neolaureati in Scienze dell'Educazione si chiedono quale siano i punti base da cui partire per arrivare ad un concorso per Educatori di asilo nido con una certa preparazione. Innanzi tutto bisogna informarsi se il Comune ha istituito un corso di preparazione al concorso; in caso contrario bisogna cominciare lo studio da autodidatta. I concorsi solitamente sono composti da una prima prova scritta e poi da quella orale. La prova scritta del concorso generalmente è un tema. Per scrivere un buon tema si può iniziare appuntando tutto ciò si pensa in quel momento, concentrandosi dunque sul contenuto; si penserà poi successivamente a curare la forma, e cioè si porrà l'attenzione sul lessico, sull'ortografia,sulla punteggiatura, sulla costruzione delle proposizioni e dei periodi e sulla divisione in capoversi. Questo modo di lavorare sarà sicuramente apprezzato dalla commissione che noterà il lavoro razionale e programmato che c'è stato dietro. Per quanto riguarda il tempo che intercorre tra la prova scritta e quella orale sarebbe opportuno organizzarlo sulla base di approfondimenti legati agli argomenti del tema e agli argomenti indicati nel bando. In linea di massima un concorso si basa su cinque tematiche fondamentali: 1) Le origini dell'assistenza alla prima infanzia dal XIX secolo ad oggi; 2) Le leggi regionali sui nidi; 3) Nozioni base di psicologia infantile; 4) Igiene ed educazione sanitaria (la maggior parte dei concorsi verte molto o quasi esclusivamente su questo argomento); 5) Nozioni elementari di diritto costituzionale e di legislazione comunale.
E' consigliabile affidarsi ad almeno un testo guida sui concorsi per Educatori nell'asilo nido, anche se esso costituirà solo la base di ulteriori approfondimenti.
Per tutoraggio studio riguardo la preparazione per l'esame la nostra associazione (con sede a Portici - NA) dispone di docenti e formatori altamente qualificati. Per maggiori informazioni ecco i nostri recapiti.
https://www.facebook.com/Associazione-Educazione-e-Formazione-1554579444829278/
associazioneeducazioneformazione@yahoo.it



Bibliografia
Marcuccini, Massarelli, Pianesi, Savelli, L'educatore nell'asilo nido. MANUALE per la preparazione ai concorsi e l'aggiornamento professionale, Maggioli editore, Rimini, 2011.






venerdì 22 agosto 2014

Pedagogia della diversabilità

Dott.ssa Maddalena Di Rosa
Su facebook da qualche anno ho creato un gruppo dal nome 'Pedagogia della diversabilità'. L'idea è nata nel momento in cui ho cominciato a scrivere la mia tesi di laurea triennale in Scienze dell'Educazione dal titolo 'Disabilità e e-learning'. Tra le varie ricerche di tipo multimediale ciò in cui mi interessava imbattermi sul social network più popolare del mondo era un gruppo che affrontasse diverse tematiche riguardanti la disabilità e sull'educazione  ma una gruppo del genere non esisteva. Un po' scettica sulla riuscita di questa idea ho deciso comunque di provarci e per fortuna il gruppo ha avuto molto successo. Attualmente gli iscritti sono quasi 9.000 in tutto il mondo, per lo più italiani e spagnoli. Chi sono i destinatari del gruppo? Studenti, docenti, educatori, pedagogisti, diversamente abili, psicologi, genitori in cerca di professionisti disposti ad aiutarli, insegnanti e tutti coloro che vogliono approfondire argomenti legati al tema della disabilità. Dal contatto arrivano messaggi che a volte offendono il mio lavoro di informazione, dove chiunque può pubblicare, affermando che sia un gruppo troppo generico e che non riguardi un ramo particolare della disabilità; dall'altro lato, però vedo che il 99% degli iscritti al gruppo ringrazia l'esistenza di questo dal momento che rappresenta un luogo di confronto e di socializzazione e a volte anche un'occasione lavorativa.



In allegato un link di uno dei più grandi sostenitori del dialogo e dell'impegno sociale dell'epoca contemporanea: Paulo Freire.
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/paulo-freire-le-virt%C3%B9-dell%E2%80%98insegnante/3848/default.aspx

sabato 26 luglio 2014

Si comincia...

Dott.ssa Maddalena Di Rosa

Buongiorno, ecco che oggi si apre una nuova sfida... Aprire un blog! Ovviamente non è difficile crearlo quanto piuttosto cercare di inserire post che possano catturare l'attenzione di colleghi educatori, formatori, progettisti, maestri, docenti e quant'altro. Il mondo dell'educazione e della formazione è vasto e ancora in via di riconoscimento. Qualcuno potrebbe chiedersi perché  "perdere tempo" a leggere un blog di una giovanissima specializzanda in Scienze Pedagogiche (ho 26 anni) con tanti professionisti con più anni di esperienza alle spalle. La mia risposta è che molti di questi professionisti sono i miei maestri, quindi da un lato mi trovo degli ottimi insegnanti che mi guidano e dall'altro c'è la mia passione per il nostro mondo che mi spinge e mi spingerà ovunque, come poi avrete modo di leggere in seguito. In questo blog intendo scrivere tutto ciò che è di mio più stretto interesse ma spero anche che possano nascere occasioni di confronto e di dialogo. Non mi resta che cominciare a pensare al primo argomento da affrontare. Nel frattempo incrocio le dita.

Come superare il test di Scienze della Formazione Primaria

Il 20 settembre 2023 ho sostenuto e superato il Concorso per l'ammissione alla facoltà di  Scienze della Formazione Primaria presso l...